Hawai’iloa, figura mitologica presente realmente nelle leggende hawaiane, si sarebbe imbattuto accidentalmente in alcune isole. Di seguito avrebbe organizzato una spedizione con la sua famiglia ed altri 8 navigatori per colonizzarle. A contare il numero di barche che compare sulla grande vela nella grotta, ci sono grandi probabilità che sia proprio Hawai’iloa, l’antenato che Moana/Vaiana vede nella sua visione.
Le isole colonizzate da hawai’iloa sono state chiamate “Isole di Hawai’i” in suo onore. La leggenda parla dei suoi figli: Kaua’i, O’ahu e… Maui (chiamato così in onore del semi-dio).
Maui e il suo amo
Maui è un semi-dio che aveva diversi fratelli ed è conosciuto per essere colui che fece nascere le isole di Hawaii. Per farlo ingannò i suoi fratelli ai quali chiese di andare a pescare, gettò il suo amo sul fondo dell’oceano e disse a loro di aver preso un enorme pesce, così si misero tutti insieme a tirare sul filo per riportare il pesce alla superficie. Tirando sempre più, non videro che alle loro spalle stava emergendo dal fondo del mare un’isola. Maui ripete questo scherzo diverse volte, fino a far nascere tutte le isole.
L’amo di Maui si chiama Manaiakalani e avrebbe origine dall’ala dell’uccello di compagnia della dea Hina, chiamato alae. Hina è conosciuta per essere, secondo le leggende delle diverse isole, sorella o sposa di Maui, dipende dalle versioni.
Nel film, il potere sopranaturale di Maui e la sua capacità di trasformarsi in animale dipendono dal suo amo, di origine divina. Maui è quindi un shape-shifter, semi-dio, un viaggiatore tra i mondi ed una sorta di Prometeo che aiuta l’umanità ad ottenere la libertà.
Ci viene quindi mostrato un’altro aspetto dello Sciamano, diverso da quello di nonna Tala: la via del guerriero.
Il viaggio negli Inframondi: alla ricerca dell’amo, frammento d’anima
Maui è un viaggiatore. Per recuperare il suo amo rubato da Tamatoa, deve attraversare un luuuuungo tunnel per giungere nel luogo dove troverà finalmente quel pezzo di sé, custode della sua capacità di mutare forma: il suo amo.
Chi ha dimestichezza con i viaggi sciamanici sa per esperienza che l’attraversamento del tunnel è un particolare per accedere al Mondo di Sotto e agli inframondi inferiori della realtà non-ordinaria.
Quello che viene illustrato in questa parte del film è un vero recupero dell’anima. Qui il frammento derubato è l’amo di Maui che si trova in quell’inframondo -nel film è uno spazio dove Maui e Moana riescono a respirare, sotto l’oceano- ma non sono dentro la terra, nel Mondo di Sotto ma in un livello intermedio, dove i frammenti d’anima sono soliti cacciarsi.
Tamatoa, colui che derubò Maui dal suo frammento, non vuole cederlo e fa leva sulle sofferenze di Maui ricordandogli il suo passato, il trauma che lui ha vissuto, togliendoli sempre più forze ma Moana riesce ad ingannare Tamatoa e ad aiutare Maui a recuperare il suo amo.
Però Maui, rimasto quasi 1000 anni senza quel strumento, è rimasto ferito interiormente dallo scontro con Tamatoa e fatica a recuperare il suo potere. Gli ci vorrà un poco di tempo per ri-allenarsi e recuperare il totale controllo di questo potere. Nel recupero dell’anima, occorre anche lì un tempo variabile per ritrovare un certo equilibrio dopo aver recuperato il frammento disperso.
Stesso discorso con il cuore di Te Fiti: alla fine del film, si scopre che Te Ka, il demone del fuoco non è altro che l’aspetto ferito di Te Fiti- ovvero l’aspetto distruttivo della dea Pele-. Ritrovando il suo cuore, il dolore di Te Ka si placa e torna ad essere Te Fiti – l’aspetto creatore della dea Pele-. Maui chiede allora scusa alla dea per il dolore che le ha causato ed essa lo perdona riparando il suo amo che andò distrutto durante la battaglia contro Te Ka. La dea elargisce allora la sua benedizione alle isole e la sua gratitudine a Moana/Vaiana.
Perdono, benedizione e gratitudine sono infatti i cardini dello sciamanesimo hawaiiano Huna.
–Cliccando qui potrai scaricare un libro sullo sciamanesimo Huna, scritto da Paola Dianetti che ha generosamente messo a disposizione nel web–
Ci sarebbero ancora molte altre cose da dire su questo film: il potere dei tatuaggi -scriverò un articolo presto su questo tema-, Tamatoa, la trasmissione delle leggende, ecc… Non escludo di ampliare questo articolo appena il film uscirà in DVD.
Non stupisce quindi sapere che alcuni antropologi siano stati contattati dalla Disney per prendere parte alla produzione del film visto i riferimenti alle leggende e la precisione della rappresentazione delle stelle che questi popoli seguivano per la navigazione.
Oceania è quindi un film che consiglio di vedere. Remoto è ormai il tempo in cui i bambini si riunivano vicino al fuoco per sentire le storie e leggende raccontate dai vecchi, i tempi sono cambiati ma per fortuna le storie non sono sparite: hanno solo traslocato nelle sale oscure dei cinema.
Vuoi rimanere aggiornat@ ?
Iscriviti alla newsletter e riceverai la lista dei migliori articoli e delle news più discusse.
Leave A Reply