Attenzione SPOILER!
Ho visto Oceania sotto le feste di Natale. Ho sempre adorato i film di Disney ma devo dire che questo mi ha colpito per i diversi riferimenti alla mitologia –cosa ovvia– e allo sciamanesimo –cosa meno ovvia-. In questo articolo elencherò quei particolari che mi hanno colpito e proverò di dare una breve spiegazione per ognuno. Tuttavia questo articolo non ha la pretesa di essere uno studio approfondito, anche perché ho visto il film una volta sola e andrò quindi a memoria.
La spirale, simbolo universale
La spirale è un simbolo usato dall’alba dei tempi attraverso tutto il mondo. Il suo significato cambia a secondo della sua direzione. La spirale di Vaiana– Moana nella versione originale-, con motto antiorario, si riferisce principalmente all’acqua e alle migrazioni delle tribù -Moana significa oceano in molte lingue polinesiane- ma in senso largo, la spirale esprime la ciclicità dell’esistenza, l’espansione, l’evoluzione e la creazione stessa. Si tratta di un simbolo femminile che riconduce all’utero divino, cosmico, che da nascita ad ogni cosa.
Il film si apre sulla storia della dea della creazione Te Fiti e di Maui che le ruba il cuore. Ora, Te Fiti non esiste, anzi sì, ma con un altro nome: con grandi probabilità è della dea Pele di cui parla il film.
Pele è una divinità hawaiiana dei vulcani, del fuoco, della danza, della creazione e della distruzione, che ci ricorda le caratteristiche di Te Fiti/ Te ka.
Possiamo quindi intuire che la storia che andremo a scoprire parlerà della vita in senso lato: vita, morte e rinascita si susseguono in un moto a spirale dove la sfida fa parte dell’apprendimento.
Nonna Tala, la sciamana
La nonna entra in scena raccontando antiche leggende del suo popolo, introduce così la sfida che Moana/Vaiana dovrà affrontare da grande. La nonna si comporta in modo strano rispetto agli altri: parla con la natura, preferisce stare sulla riva piuttosto che alle cerimonie ufficiali, esegue strane danze che richiamano le onde del mare, e inizia Moana/Vaiana alla comunicazione con il mare.
Essa tramanda un tipo di conoscenza del mondo invisibile, magico, mentre suo figlio, il capo del villaggio, inizia sua figlia al commando ed è molto più pragmatico. Giunge quindi una spaccatura con Moana/Vaiana tra il “abbiamo sempre fatto così” e il “andiamo oltre il reef“. Il cambiamento si fa necessario quando si giunge alla fine di un ciclo, mostrato dalla penuria e dalla carestia imminente perché l’isola, sempre generosa ed abbondante in passato, ora sta morendo. È appena velato il riferimento al riscaldamento globale che colpisce le isole dell’arcipelago, tema caro al governo Tokelau che conta sul film Disney per portare all’attenzione del grande pubblico la situazione ambientale attuale sulle isole.
Torniamo ora alla storia e a nonna Tala in particolare.
Tala è l’unica ad aver visto quello che successe con il mare, ed è lei che per tutti questi anni custodisce il cuore di Te Fiti per darlo poi a Moana/Vaiana; è sempre Tala che porta la ragazza all’iniziazione, al rito di passaggio: lei non le dice niente, lascia che sia Moana stessa a vedere e capire. Tala semina informazioni qua e la, lasciando la ragazza libera di porsi domande e sperimentare, ma continuerà a guidarla anche dopo il suo trapasso, diventando un Antenata.
Tala è una sciamana: una guida e una custode della memoria.
Tala spinge Moana a scoprire chi è nel fondo del suo cuore, a ricordare le sue origini per sapere quale direzione prendere -tema che ritroveremo poi nella canzone degli antenati-.
Il rito di passaggio: Moana e la voce degli antenati.
La grotta indica in molte culture il luogo sacro, sia come grembo della Madre Terra che un luogo di incontro dei propri mondi interiori. Le grotte erano spesso usate come luoghi per i riti di passaggio : bisogna affrontare le proprie paure attraverso il buio e la solitudine per poter emergere ad una nuova consapevolezza.
Moana/Vaiana affronta la sfida e giunge al tamburo – da sempre considerato anch’esso come strumento sacro- dove, attraverso il ritmo che le viene indicato, risveglia la voce dei suoi antenati. Giunge così alla visione e alla verità sulle sue origini.
Il testo della canzone degli antenati –We know the way/La strada di casa-prende quindi tutto il suo senso, anche se la parte cantata in Tokelauan -lingua nativa dei Foa’ai- è difficile da tradurre in quanto sono rimaste solo 3000 persone a parlare questa lingua.
We are explorers reading every sign/We tell the stories of our elders/In the never ending chainSiamo esploratori che leggono i segni/Raccontiamo le storie dei nostri avi/ In una catena senza fine
La rotta delle stelle
Ad un momento del film, si vede il capo della tribù guardare il cielo stellato e calcolare la rotta. Le stelle che vediamo sono quelle della costellazione di Orione e le Pleiadi, gruppo di stelle che hanno rivestito per l’intera umanità un’enorme importanza: indicavano i tempi della semina oltre ad i periodi di navigazione indicando i tempi più propizi per imbracarsi in mare ed evitare i periodi delle tempeste.
Makali’i (“piccoli occhi” o “piccole stelle”) è un gruppo di 7 stelle che conosciamo sotto il nome di Pleiadi (anche se in occidente abbiamo perso traccia della settimana stella che secondo alcune leggende si sarebbe persa o sarebbe scappata dal cielo). Makali’i era la stella-timoniere di un capo in particolare: Hawai’iloa.
Abbiamo già incontrato questo capo da qualche parte… [Continua a leggere ]
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