Eccoci giunti al nostro ultimo appuntamento sulle trappole o bypass spirituali.
Ti ricordi l’evento di cui ti avevo parlato su Facebook e Telegram: il Shamanic Wisdom Summit, che si è concluso qualche giorno fa? Durante il Summit abbiamo avuto la possibilità di seguire gli interventi di una quarantina di Elders, di Anziani, custodi delle loro tradizioni sciamaniche ed animiste che hanno condiviso col mondo la loro saggezza, permettendo di conoscere la loro cultura, il loro pensiero, di conoscere meglio quel mondo così ricco di memoria ancestrale di cui si parla troppo poco.
Parlo di questo evento perché è un’occasione preziosa per uscire dal proprio guscio e conoscere le culture di altre parti del mondo, perché se impariamo a conoscerci, a comprenderci, ci rendiamo conto di far parte dello stesso mondo e che dopotutto, ci saranno certo migliaia di km a separarci ma malgrado questo c’è qualcosa di più profondo che ci unisce.
Ma per scorgere questa unione, occorre aprirsi e avere la volontà di conoscere l’altro, con la consapevolezza che le differenze possono arricchirci, aiutarci ad evolvere come esseri umani, e che ogni tradizione è custode di una verità preziosa, o forse un pezzo della Verità, quella con la V maiuscola, che forse, e ciò che dico è un mio pensiero personale, forse se li mettiamo tutti assieme questi pezzi di verità che sono sparpagliati per il mondo, avremmo forse un’immagine più completa di ciò che la Verità, con la V maiuscola può essere.
Perché non c’è nulla di peggio per un vero ricercatore spirituale di pensare che quel pezzettino di conoscenza e verità che possiede sia l’unica vera grande verità, riducendo quindi il Grande Mistero ad un suo piccolissimo frammento.
E questa è la trappola di cui parleremo oggi, una trappola molto pericolosa e distruttiva, quella del dogmatismo.
La trappola del dogmatismo, da dove viene e come si presenta?
Ne ho accennato nel video sul culto del Maestro e come avrai capito, questa trappola radica in un substrato ideologico preciso che ricerca:
• Sicurezza,
• Un senso di identità comunitaria,
• Protezione.
• Un codice di condotta rigido
Questa trappola, l’ho trovata molto spesso nell’ambiente spirituale e per fortuna, l’ho sempre evitata come la peste perché attacca uno dei miei valori fondamentali: la libertà. Appena provi a mettermi in gabbia, io scappo a gambe levate. C’è poco da fare. Però c’è chi, per una necessità di sicurezza e solidità di cui ha sentito la profonda mancanza in passato, prova un senso di serenità in questo tipo di ambiente, perché risponde ad un bisogno primario e apparentemente colma una loro ferita.
Il dogma religioso nella spiritualità inizia quando si instaurano regole rigide, pensieri fissi, e credenze che si impongono come verità assolute ad una via come la spiritualità la cui caratteristica è quella di mantenere uno stato genuino di ricerca, di libertà di pensiero, di espressione, e soprattutto l’autonomia nel vivere la propria relazione al sacro.
Nel dogma non si contemplano le mie amatissime domande scomode, il dibattito, l’opposizione ad alcune norme imposte, il dialogo eterodosso. Ciò che non rispetta il dogma è emarginato, giudicato, isolato, escluso.
Non ci sono mezzi termini: o ci stai, o non ci stai.
Come vedi è polarizzante: spinge alla polarizzazione del pensiero. Ciò porta chi vive questa trappola ad escludersi o prendere le distanze da chi non è come lui. Porta separazione, ignoranza: non si conosce l’altro e non si cerca nemmeno di farlo perché siamo convinti di essere nel giusto, cosa che pone direttamente l’altro dalla parte sbagliata.
Il dogmatismo, la definizione
Ecco la definizione di Treccani.
Il dogmatismo è un atteggiamento di intransigenza su premesse ideologiche, o su principî, teorie, affermazioni proprie o altrui, che ne impedisce da un lato un’interpretazione critica o uno sviluppo e approfondimento, e respinge dall’altro ogni dubbio o discussione.
Tout è dit.
Come puoi riconoscerla?
Puoi riconoscere questa trappola grazie ad alcune sue caratteristiche. Ecco come si presenta:
• Con l’esclusività di pensiero.
• Con un codice comportamentale rigido da rispettare.
• Con un patto di lealtà: si sceglie, in maniera più o meno consapevole, di rimettersi ad un’autorità esterna, ci si affida ciecamente senza rimettere nulla in questione e così dimentichiamo come agire con rispetto e consapevolezza verso di noi, il nostro essere autentico, e a volte verso chi la pensa diversamente.
• con la totale accettazione di un’autorità esterna senza metterla in discussione: col soffocamento della propria voce, di quella scintilla di verità che ci è stata affidata, quel frammento di verità di cui ognuno è custode sin dalla sua nascita, beh, la si spegne a favore di quella dell’autorità.
Cosa significa?
Che molto probabilmente, la Verità vera, nessuno la raggiungerà mai perché ogni frammento è utile a tale scopo e se ti mancano dei pezzi del puzzle, come fai a completarlo?
Perché si cade in questa trappola?
Le origini possono essere ricondotte ai stessi motivi che per la trappola del culto del maestro…
Spesso, ciò che emerge è una ricerca del clan o della figura genitoriale: si cerca un padre, una madre spirituale, un clan di appartenenza . Ciò che sotto-sotto cerchiamo è qualcuno da seguire, che ci dia quel tipo di nutrimento di qui abbiamo bisogno: attenzione, premura, dolcezza, regole, sicurezza, assenza di responsabilità, il non dover fare scelte difficili, qualcuno che ci dica cosa fare.
A volte ciò che cerchiamo è una deresponsabilizzazione, un nutrimento per il nostro Ego ferito o giustificazioni ad alcune nostre nevrosi, tendenze o comportamenti scorretti o ancora cerchiamo chi può darci sicurezza, rispondere alle nostre domande esistenziali, dare un senso alla nostra vita.
E questo a mio parere è molto grave perché nessuno può dirti perché sei qui, qual è il tuo scopo nella vita perché la risposta a questa domanda importante spetta a te, è tuo compito, tua la responsabilità di capire perché sei qui e cosa fare della tua vita.
Puoi trovare delle persone che ti accompagneranno, che potranno darti una mano e condividere con te alcuni strumenti o conoscenze che hanno acquisito strada facendo ma la risposta spetta soltanto a te.
Come evolve questa trappola del dogmatismo?
Il dogmatismo secondo me è la peggiore trappola spirituale che ci possa essere e può avere delle conseguenze davvero terribili… Ecco come può evolvere:
1. All’inizio il dogmatismo porta alla separazione dal resto del mondo, si crea un noi e un loro nella società. Non si cerca il dialogo. Ci si chiude all’altro senza cercare di comprenderlo perché per definizione ha torto, ancora prima di aprire bocca.
2. Il dogmatismo evolve nel senso di superiorità con la tentazione di voler imporre la propria fede o credenza agli altri, “per il loro bene”. Questa è violenza. Violenza pura! E spessa questa violenza comincia in maniera subdola, al livello mentale, ma molto spesso poi sfocia in violenza verbale e fisica. È questo senso di superiorità agli altri che crea scontri, soprusi, violenze, ingiustizie.
3. In un ambiente di questo tipo, il tarlo della sete di potere comincia a fare danni. Al livello umano in maniera terribile perché se la mangiucchia la nostra umanità: perdiamo la connessione con gli altri, la capacità di provare compassione,… ma appena la nostra umanità viene attaccata, è anche la nostra luce interiore che si spegne, la spiritualità scompare e rimane soltanto il potere, la ricerca spasmodica di potere.
4. Quando si arriva a questo punto, non ce ne se accorge nemmeno più e la ricerca di potere diventa così bramosa da non indietreggiare di fronte a nulla, nemmeno davanti alla distruzione dell’altro. Una distruzione portata avanti con un senso di legittimazione, per il “bene” ideologico. E la storia è colma di esempi di questo tipo: guerre sante, inquisizione, massacri, genocidi in nome di chi? Di un dio o della sete di potere dell’uomo?
Vuoi che ti dica una cosa?
Per me, ciò che c’è di più prezioso al mondo non è ricongiungersi al divino, ma ricongiungersi all’umanità. Perché pregare, avere fede, sondare i misteri dell’ignoto non ci mette così tanto alla prova, ma farlo tra di noi, quella è la vera sfida.
È qui il vero challenge che dobbiamo superare e nel quale falliamo da millenni a questa parte.
L’umanità è la pietra filosofale del mondo, è il vero tesoro. E noi, come al nostro solito, invece di guardare la Luna, guardiamo il dito… Hai presente il dipinto della Creazione di Adamo di Michelangelo? Noi abbiamo sempre guardato il dito …ma dove punta il dito di dio? Dov’è rivolta la sua attenzione, a chi?
Ogni tanto può essere utile uscire dalla solita narrazione…
Come si supera questa trappola?
Non lo so.
Vorrei avere la risposta ma non ce l’ho perché ciò che permetterebbe ai dogmatismi di crollare è proprio ciò che avrebbe impedito a loro di vedere la luce, ovvero: la compassione, il dialogo, il dibattito, la consapevolezza di far parte di una collettività fatta di differenze, la consapevolezza di non essere superiore a nessuno, ma di essere diversi, questo sì. Tutti meravigliosamente diversi e che va bene così.
Ma se tu hai la risposta a questa domanda oppure anche semplicemente un abbozzo di risposta condividila. Non esitare a farlo! Come ripeto da anni, ogni contributo, anche se piccolo, è prezioso.
Concludo con una citazione di Lord Alfred Tennyson, un famoso poeta inglese del 19 secolo.
“C’è più fede in un dubbio onesto che nella metà dei dogmi.”
Fa riflettere.
Prima di salutarti vorrei lanciare un appello: restiamo umani! L’umanità è la virtù più bella e preziosa che abbiamo….
#StayHuman!
Questo era l’ultimo intervento sulle trappole spirituali prima della pausa estiva (sarò assente dal 6 al 31 agosto) ma poi ci ritroveremo a settembre con altri video e altre tematiche.
Ti auguro una serena estate e ci vediamo a settembre!
NB: In questo articolo, noteria la mancanza del video. In realtà sembra che Facebook non riesca a caricarlo per cui sto pensando di migrare i video verso una nuova piattaforma.
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