Cos’è la Mitosofia: definizione
La parola “Mitosofia” deriva dal greco “μῦϑος“ (mythos) favola e “da “Σοφία“ (-sofia) che significa saggezza, sapienza e rappresenta la conoscenza veicolata in maniera nascosta nelle storie, nelle favole, nei miti e leggende.
Nelle culture antiche, prima dell’avvento della scrittura, la conoscenza era veicolata tramite storie, favole, racconti che fungevano da tecniche mnemoniche per ricordare e tramandare nozioni importanti come la posizione delle stelle, la spiegazione delle varie tappe della vita, la risoluzione di grandi problemi, ecc… Si tramandava la conoscenza attraverso le storie.
Le storie veicolavano nozioni vitali per quelle popolazioni. Basta pensare alla mitologia greca che narrava della nascita delle costellazioni e quindi l’evoluzione del tempo, o alle storie cantate dai Bardi che tramandavano i fatti storici e le storie epiche delle diverse tribù celtiche.
Storia e mitologia sono state per molto tempo delle gemelle diverse. Da una parte c’era la storia che riguardava fatti realmente accaduti e dall’altro e poi c’erano le storie che attraverso metafore e simboli spiegavano alcune dinamiche di ordine metafisico come la vita, la morte, la rinascita, l’origine del mondo,… Da una parte la storia reale del mondo conscio e dall’altra la storia del mondo inconscio.
Le storie mitologiche sono dei preziosi pozzi di metafore e simboli che possono aiutarci nella nostra evoluzione dandoci utili lezioni e guarigioni per questo motivo sono uno strumento molto utilizzato in psicoterapia. Rendere conscio l’inconscio è un percorso di consapevolezza che mette a fuoco alcuni comportamenti sintomatici di un disequilibrio interiore.
Se è vero che le storie mitologiche sono storie estratte dalla nostra matrice comune più conosciuta sotto il nome di inconscio collettivo ed in questo caso sono storie capaci di guarire un determinato problema comune a molte persone, possiamo chiederci cosa ne è invece del problema della singola persona. In questo caso, la storia valida per la collettività non è più in grado di portare il suo potere guaritore al singolo perché non è né personale né applicabile al problema specifico; può avere invece un ruolo iniziatico, atto a guidare l’individuo in un viaggio di scoperta e di comprensione del mondo e delle sue leggi, le sue origini.
Ognuno è diverso ed è confrontato a problematiche precise nel corso della sua vita. In questa ottica, attraverso tecniche di canalizzazioni particolari, è possibile recuperare una favola personale che conterrà le chiavi per sbloccare la situazione che crea lo squilibrio. La storia personale, canalizzata direttamente dallo Spirito, fornirà tutte le chiavi di sblocco per la situazione conflittuale che crea il disagio.
Occorre tuttavia fare la differenza tra Spirito ed Anima.
Anima e Spirito non sono la stessa cosa
Lo Spirito è più evoluto, integro, dell’Anima e costituisce il trait d’union tra la fonte divina e la persona stessa, si tratta quindi del suo aspetto più numinoso. Per quanto riguarda lo Spirito, C.G Jung affermava che:
“Lo Spirito è (come Dio) un oggetto di esperienza psichica che fuori non può essere dimostrato in nessun luogo, e non può essere nemmeno razionalmente conosciuto, se diamo alla parola spirito il suo migliore significato. Se ci siamo liberati dal pregiudizio che un concetto debba essere ricondotto o a oggetti dell’esperienza esteriore o a categorie aprioristiche dell’intelletto, possiamo volgere la nostra attenzione e la nostra curiosità a quell’entità singolarissima e ancora ‘sconosciuta.”
– C. G. Jung, « Spirito e vita » (1926), in La dinamica dell’inconscio. Opere voi. 8, Torino, Boringhieri, 1976, p. 354).
Lo Spirito (e gli Spiriti in generale) invece è molto ben conosciuto in un altro settore: lo sciamanesimo.
Lo Spirito è infatti la guida spirituale che aiuta l’uomo sul suo cammino, impartendo lezioni, dando consigli e aiutandolo a crescere. Nelle pratiche sciamaniche affondano le prime tecniche di guarigione perché l’uomo non è separato dal suo ambiente, dalla natura, che considera come essere vivente, entra in contatto con Spiriti della natura che hanno una volontà, un’evoluzione ed una conoscenza. L’uomo che si mette in contatto con gli Spiriti ha allora accesso ad un altro mondo, il mondo della realtà non-ordinaria, presente aldilà del velo di Maya.
Per curiosità, si fa notare che in ogni parte del mondo antico (riconducibile al periodo paleolitico per la maggiore) è possibile osservare le medesime tecniche sciamaniche, le medesime pratiche e credenze legate alla natura senza che questi popoli (secondo la storia ufficiale) abbiano avuto contatti fra di loro. Questo avvalora la teoria di C.G Jung sulla concezione dell’inconscio collettivo e la genuinità della pratica sciamanica.
Da un ottica sciamanica, l’Anima invece è legata alla singola incarnazione e modificabile, in qualche modo corruttibile. Per corruttibile si intende che l’Anima può subire delle perdite in quanto essa è frammentabile in seguito a forti traumi, incidenti, spaventi, ecc…
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Per semplificare, potremo avvicinare il termine “Anima” alla “Psiche” di C.G Jung come realtà particolare e parziale.
Come la Mitosofia può aiutarti: il potere delle storie
La storia mitosofica agisce sia a livello conscio che inconscio e contiene alcune chiavi simboliche in grado di lavorare su due livelli:
- Al livello conscio, la storia metterà in risalto alcune caratteristiche e dinamiche personali della persona, che le sono proprie e che lei riconoscerà. In base alla storia, essa capirà se sono caratteristiche aiutanti o sfidanti di cui potrà allora essere apertamente consapevole.
- Al livello inconscio, il formato di queste storie, che è quello delle favole o filastrocche da leggere prima di dormire, permetterà un lavoro di riequilibrio durante il sogno. L’inconscio avrà allora la facoltà di accedere alle chiavi simboliche contenute nella storia e aprire alcune porte chiuse così da permettere un riequilibrio psico-energetico della persona.
“L’archetipo dello Spirito guida compare, nella vita onirica, quando c’è bisogno di lui, nei momenti di aridità, di particolare “carenza spirituale”[13]; e comparendo egli porta al sognatore la soluzione adeguata, necessaria a superare la situazione di scacco.
Come nel sogno, anche nella fiaba la manifestazione dello Spirito guida avviene nei medesimi frangenti […]”
— in “La dialettica della fiaba” di Alberta Rossi
È importante precisare che in ambito sciamanico, non esistono malattie ma squilibri, come nella MTC (Medicina Tradizionale Cinese, ndr.): sono “perdite di integrità” che vengono curate riportando equilibrio. La guarigione consiste quindi nel riportare la persona in uno stato di equilibrio tenendo conto di tutti i suoi aspetti: fisico, mentale, emozionale e spirituale.
La mitosofia e la storia mitosofica in particolare è una chiave, personale ed unica, che apre le porte dell’inconscio ed aiuta ad individuare i blocchi interiori grazie all’ermeneutica (la decodifica dei messaggi nascosti della storia) e poi, la consapevolezza, l’apprendimento e il lavoro su se stessi grazie alle indicazioni dello Spirito.
È una chiave che apre le porte dell’oscurità per lasciare entrare la luce e l’evoluzione.
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Bibliografia:
- L’idea di Spirito nel pensiero di C.G Jung di Luigi Aurigemma
- La dialettica della fiaba di Alberta Rossi
- Gli archetipi e l’inconscio collettivo- Fenomenologia dello spirito nella fiaba di C.G Jung
- Mitosofia. Il codice segreto delle storie di Sandra Saporito
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