Arcano XXI: l’Anima del Mondo e l’Anima umana
Seguendo il sentiero, la comprensione e la manifestazione degli insegnamenti seminati lungo il cammino indicato dai Tarocchi come tanti piccoli sassolini, si può giungere alla tappa finale ed ultima dello sviluppo, o meglio, manifestazione e realizzazione del potenziale umano che ognuno di noi ha dentro di sé e che si rispecchia nell’Arcano XXI, il Mondo: è il livello dell’Adam Qadmon, l’Uomo originario inteso come prima Anima umana incarnata prima della sua frammentazione, Creatura intesa come Androgino Originario in cui le energie maschili e femminili erano in equilibrio ed unite, e non come individuo sessuato maschile separato dalla sua paredra.
“Nella mistica ebraica la figura dell’Adam Qadmon è associata ai passaggi prima della Creazione, al suo svolgersi ed al significato dell’origine di essa racchiusa negli elementi del suo sviluppo. Secondo l’esegesi ebraica l’uomo, in quanto ultima creatura creata, è la più perfetta e completa del Creato e, come tale, racchiude ontologicamente tutti gli elementi spirituali e materiali di quelle precedenti; per la propria completezza è la creatura più fedele alla totalità della sapienza divina.” [Fonte]
L’Adam Qadmon cabalistico rappresenta l’essere umano che è riuscito ad integrare l’Albero della Vita dentro di sé (in ebraico Etz Chayim) ovvero rappresenta la manifestazione divina nel mondo dell’Azione, Assiah, il piano nel quale viviamo. Ciò significa, simbolicamente parlando, che l’Umano, dopo aver integrato le diverse Emanazioni dentro di sé (tutte le qualità divine) e dopo averle ricongiunte, riunite attraverso il Tikkun, la riparazione, la rettificazione, riesce a diventare co-creatore della realtà.
Ora vorrei invitarti a riflettere su un aspetto importante, e questa volta vorrei illustrarti una dinamica da un punto di vista sciamanico anche se sono consapevole che questi sincretismi tra animismo, kabbala e Tarocchi faranno drizzare i capelli a più di una persona, ma se c’è una cosa che ho imparato finora, è che rimanere dentro i confini del pensiero appreso non ci porta di certo oltre le orme che sono state tracciate prima di noi, e io sono una donna che ama andare fuori dai sentieri battuti e porsi domande…
Quindi, mettiamo che ognuno di noi custodisce dentro di sé una scintilla divina, un’Anima, connessa allo Spirito (Anima e Spirito non sono la stessa cosa, non mi stancherò mai di dirlo); mettiamo di far parte tutti della stessa “rete”, della stessa struttura che ci permette di entrare in comunicazione tra di noi al livello sottile come gli alberi lo fanno attraverso le radici sotto la terra; mettiamo che ad un livello profondo, sottile e nascosto, siamo tutti connessi, esattamente come lo dicono le diverse tradizioni animiste e sciamaniche nel mondo e come lo aveva intuito pure Carl G. Jung quando parlava dell’inconscio collettivo: tutto questo potrebbe farci pensare che ognuno di noi è il pezzo del Puzzle dell’Anima del Mondo, sarebbe quindi contribuendo tutti alla manifestazione, ognuno del suo tassello, che potremmo giungere alla comprensione totale di ciò che il Mondo è.
Scoprire l’Anima del Mondo
Ma cos’è l’Anima Mundi, L’Anima del Mondo?
Ecco la risposta di James Hillman, padre della psicologia archetipica:
“In luogo della nozione comune di realtà psichica, fondata su un sistema di soggetti privati esperienti e di oggetti pubblici morti, vorrei proporre un’idea che prevale in molte culture (definite primitive e animistiche dagli antropologi culturali dell’Occidente) e che, per un breve periodo, era tornata in auge anche nella nostra attraverso Firenze e Marsilio Ficino. Mi riferisco all’anima del mondo del platonismo, che significa semplicemente il mondo infuso di anima. Proviamo a immaginare l’anima mundi non già come una divina e remota emanazione dello spirito che sta al di sopra del mondo e lo circonda, un regno trascendente di potenze, archetipi e princìpi; e neppure come panpsichico principio vitale unificatore, immanente nel mondo materiale. No, proviamo a immaginare l’anima mundi come quella particolare scintilla d’anima, quella immagine germinale, che si offre in trasparenza in ogni cosa nella sua forma visibile.”
L’Anima del Mondo da un punto di vista sciamanico
Parlando da un punto di vista più sciamanico questa volta, potremmo dire che ognuno di noi è un frammento dell’Anima del Mondo, ma noi, come Anima individuale, siamo anche noi frammentati: i diversi traumi che viviamo ci portano a perdere quei pezzi di luce numinosa che costituiscono la nostra essenza, motivo per il quale il lavoro interiore mira a guarire da questi traumi, recuperando la nostra integrità, fatto che ci porta alla “fioritura”.
In parole povere, siamo ad immagini e somiglianza del Mondo e il lavoro interiore che facciamo per giungere alla manifestazione di ciò che siamo non implica solo la consapevolezza totale di ciò che siamo al livello individuale e collettivo, ma implica anche il ricordare qual è la nostra azione nel mondo, perché tale è il livello della nostra esistenza: il piano dell’azione (Assiah), ma non può esserci un FARE equilibrato ed in armonia se non è allineato con l’ ESSERE.
E qui, vorrei soffermarmi su un punto che mi sta particolarmente a cuore e sul quale ho messo l’accento nel mio libro quando parlavo della nostra azione nel mondo: “co-creatore” significa essere consapevole di essere parte di un enorme puzzle dove l’immagine completa rappresenta l’Umanità e dove ogni individuo ha il compito di manifestare la sua grandezza, la sua meraviglia secondo i piani della sua Anima, unendo il suo “disegno divino” a quello degli altri.
Cosa potrebbe emergere al livello mondiale se ognuno manifestasse la sua scintilla divina? Pensiamoci.
Questa visione implica che l’Umano sia chiamato a percorrere la via della Comprensione della Conoscenza per giungere finalmente alla risposta che si pone dall’alba dei tempi: “chi sono?”, e nel comprendere (ricordare?) la sua identità, giunge anche la consapevolezza della sua chiamata ad operare sulla Terra (“Perché sono qui?”).
I Tarocchi possono essere un valido strumento di indagine interiore?
Secondo la mia visione ed esperienza, posso dirti che i Tarocchi possono svolgere la funzione di alfabeto, permettendoci di entrare in contatto con le Forze dentro di noi e guidarci in un percorso di consapevolezza profonda, sia nello scoprire chi siamo sia nel comprendere il Mondo stesso e il mistero che ci lega ad esso.
Ora mi dirai che tutto questo è bello ed affascinante ma ha poche applicazioni nella realtà, ma in verità le cose sono ben più concrete di quello che possono sembrare. Il sentiero di consapevolezza indicato dai Tarocchi è un percorso di conoscenza interiore grazie alla conoscenza degli Archetipi dentro di noi e dell’uso dei simboli personali e collettivi che si mischiano nell’interpretazione del lettore e del consultante, perché i Tarocchi diventano vivi solo grazie all’umano che li complete e che si riflette in essi; è un sentiero di consapevolezza che mira a manifestare il proprio Essere autentico e portarlo ad agire nel Mondo in armonia con la propria Anima, diventando pura Consapevolezza in azione, cosa che ci porta ad un azione equilibrata ed armoniosa tra i nostri mondi interiori e l’Universo, tra l’alto e il basso, il Cielo e la Terra, tra maschile e femminile, tra Luce ed Ombra, tra noi e gli altri.
In un clima equilibrato dove vige la via di mezzo che unisce gli opposti e porta alla creazione di una triade che permette a due opposti di convivere in armonia, non si può che raggiungere uno stato di comprensione ed accettazione, privo di dolore e sofferenza, di profonda pace interiore, ovvero uno stato di totale consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che il Mondo è, e forse in questa comprensione sta la sfida dell’integrazione tra trascendenza ed immanenza, comprensione che non può che essere esperita e non di certo spiegata perché sarebbe del tutto… indefinibile: le parole di uso comune hanno un limite che alcune lingue antiche non avevano: la parola era viva in virtù delle lettere e del loro potere simbolico che ampliava il loro significato fino a giungere a conoscenza che oggi non possiamo solo che immaginare.
Ora torniamo un passo indietro e riprendiamo il discorso sul nostro posto nel Mondo lì dove l’avevamo lasciato…
Se da una parte la visione trascendentale ci impone un’individualità separata dalla Fonte creatrice divina, l’immanenza, visione condivisa dalle tradizioni animiste e sciamaniche di tutto il mondo, presuppone che la Fonte è sempre stata qui, in ogni creatura e creazione.
Chi ha ragione? Forse tutti allo stesso tempo.
Conosceremo la Verità quando saremo riusciti a ricomporre il puzzle che siamo tutti assieme, come Umanità, quando saremo riusciti ad integrare le differenze e a trovare la via di mezzo tra gli opposti. Lì dove ci sono due concetti che si contrappongono, esiste un punto che li unisce e che dobbiamo ancora scoprire. È in quel punto che si trova la via di Mezzo che porta alla manifestazione della nostra Coscienza, sia individuale che collettiva.
Come puoi vedere, i Tarocchi sono per me uno strumento di apprendimento molto, molto profondo e non ho ancora parlato del prezioso contributo che possono dare in un lavoro di metagenealogia, dove possono essere un supporto più che valido per mettere in luce, comprendere e sbloccare le dinamiche disfunzionali e spesso nascoste del proprio albero genealogico.
Ma questo, è un’altra storia ancora…
Bibliografia
- Alejandro Jodorowsky e Marianne Costa, La via dei Tarocchi, ed. Feltrinelli, 2014.
- Aryeh Kaplan, Bahir. Il libro dell’illuminazione, ed. Spazio interiore, 2014.
- Carl G. Jung, Il libro rosso. Liber novus, ed. Bollati Boringhieri, 2014.
- James Hillman, Psicologia alchemica, ed. Adephi, 2013.
- Gerschom Scholem, Le origini della Kabbalà, ed. EDB, 2013.
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