C’è un equilibrio nelle famiglie dettate da leggi naturali: l’albero supporta e nutre i suoi frutti, ma capita che a volte, queste leggi siano sovvertite, invertite, e la linfa scorri a rovescio. È il caso dei nuclei famigliari in cui i genitori soffrono di un narcisismo patologico: non loro al centro dell’attenzione, sono loro che monopolizzano le risorse invece di lasciarle fluire verso i loro figli.
In una famiglia sana ed equilibrata, i genitori si prendono cura dei propri figli dando amore, cura e quella serie di lezioni indispensabili per aiutarli a diventare col tempo delle persone equilibrate, felici (per quanto sia possibile), responsabili e capaci di trovare il loro posto nel mondo. La famiglia è quel nucleo che nutre il corpo, il cuore e la mente del bambino e dove lui imparerà a diventare grande; i genitori, da canto loro, si ritroveranno a vestire quel ruolo meraviglioso (ma gravoso allo stesso tempo) che lascerà un’impronta indelebile nella vita dei propri figli.
Ma cosa succede quando i genitori non riescono a pensare ad altro che a loro stessi, quale sarà l’influenza di un genitore narcisista sui suoi figli?
Un genitore narcisista è come il genitore ideale delle serie tv: un genitore che tutti sognano ma che in realtà non esiste. I figli si ritrovano ad amare un’immagine, vuota all’interno, con la promessa che, se saranno abbastanza buoni, bravi, belli, forti, ecc. , si meriteranno l’affetto di quel genitore dalla corazza impenetrabile.
I figli si ritrovano a fare l’impossibile per accontentare il genitore narcisista che chiede troppo e per il quale non è mai abbastanza, per il quale “loro” non sono mai abbastanza.
Per il genitore narcisista i figli servono
Il genitore narcisista è una persona che soffre profondamente di un vuoto che non riesce a colmare e che riversa sulla sua prole la molle di dolore interiore, di insoddisfazioni e speranze illusorie che nutre dentro di sé. Considera i suoi figli come una seconda “chance” per raggiungere i suoi desideri, come se loro non fossero altro che una sua estensione e non degli esseri umani con desideri ed aspirazioni proprie.
Il genitore narcisista non si preoccupa di far stare bene i suoi figli, basta che stia bene lui, motivo per il quale mostrerà quel tanto di apprezzamento nei confronti dei propri figli solo finché lo aiuteranno a costruire un’immagine perfetta ed invidiabile di se stesso.
E quando non servono più?
Nel momento in cui il figlio si mostrerà incapace di esaudire il desiderio del genitore o si ribellerà alle sue richieste, allora comincerà il suo calvario. Il genitore non si risparmierà sulle battutine per denigrarlo (soprattutto in pubblico), lo incolperà ingiustamente per tutte quelle cose che nella famiglia non vanno per il verso giusto, proverà a modificare i fatti a suo favore spesso usando il gaslighting,… il bambino verrà calpestato emotivamente con l’unico scopo di farlo tornare pentito e ancora più servile di prima. Se invece decide di non piegarsi, verrà considerato come la discarica emotiva della famiglia.
Tuttavia è importante ricordare che questo tipo di relazione, basata sulla manipolazione mentale e sul minare l’integrità mentale del bambino, è considerato come maltrattamento ed è punito dal codice penale (per reato di plagio).
Il narcisista frammenta la famiglia: le conseguenze sui figli
Spesso quelle famiglie finiscono con un divorzio perché il narcisista non lascia molte scelte al partner: “O sei con me, o sei contro di me”; tutto dipenderà quindi dal grado di sopportazione del partner che nei migliori dei casi, si libererà della presa del narcisista, nei peggiori invece soccomberà e vivrà una vita sul filo del rasoio. L’impatto positivo ed equilibrante dell’altro genitore, che avrebbe potuto avere sui figli, viene quindi cancellato dall’influenza del narcisista, a scapito dei bambini.
Se ci sono altri figli, spesso si potrà individuare il “bimbo prediletto” ed il “capro espiatorio”.
Mentre il bimbo prediletto, quello che risponde di più ai bisogni del narcisista perché gli assomiglia di più o al contrario è tutto quello che avrebbe voluto essere, è portato in palmo della mano – col rischio che diventi capriccioso ed irresponsabile da adulto -, il capro espiatorio diventa quanto a lui la pecora nera della famiglia, quel figlio sbagliato che non sarà mai buono/bravo/bello/forte/ecc. come suo fratello – o sorella – e che quindi non si merita l’affetto del genitore. Per un genitore narcisista, l’amore che si dà incondizionatamente ad un figlio è una sciocchezza: l’amore si deve meritare e per meritarselo bisogna compiacerlo, facendo quello che dice e come vuole lui.
In queste condizioni cresce tra fratelli una relazione malsana, una rivalità dove il premio è l’affetto del proprio genitore e che rimarrà fino all’età adulta, a volte per sempre.
Il capro espiatorio invidierà il figlio prediletto per tutta l’attenzione e gli apprezzamenti che lui non ha mai avuto, per quel vuoto emotivo creato da un genitore che non sapeva amare; il figlio prediletto invece, abituato a vedere suo fratello o sorella come fallito o sbagliato sin dall’infanzia, non lo prenderà mai in considerazione, ma cosa più grave, serberà nei suoi confronti rancore per non aver vissuto la pressione che il genitore disfunzionale gli avrà messo addosso per saziare la sua implacabile sete di successo e riconoscimento.
I fratelli si odieranno, la famiglia sarà un covo di menzogne, manipolazione e ferite emotive ma tutta questa sofferenza non toccherà il cuore del genitore narcisista che segue una semplice ma efficace regola: “Dividi et impera”.
Come uscire dalla ragnatela del genitore narcisista
Il genitore narcisista è come un ragno che tesse una ragnatela di legami malsani dove imprigionare i membri della famiglia per assicurarsi di avere il completo controllo su tutti; è quindi molto difficile uscire da questa prigione ma c’è un modo per farlo. Il genitore proverà in tutti i modi a mantenere il controllo su i suoi figli, che considera semplicemente come marionette, ma questi possono liberarsi: basta tagliare i fili.
I figli dovranno fare un enorme sforzo nel capire che quello che per anni pensavano fosse amore, non era altro che manipolazione e che hanno il diritto di essere amati così come sono, a prescindere di tutto. Il capro espiatorio potrà disfarsi da tutti i sensi di colpa assurdi che suo genitore gli avrà riversato addosso, il prediletto invece potrà imparare a fare della sua vita veramente ciò che desidera, e non solo quello che piace a mamma o papà, entrambi saranno liberi ma dovranno lottare contro quel sentimento di tradire, abbandonare, ferire quel genitore che, nel caso in cui i suoi figli decidessero di prendere il volo, si ritroverebbe con un pugno di mosche in mano.
Il rapporto da guarire nella fratria
È possibile seppellire l’ascia di guerra tra fratelli? Sì, è possibile, ma richiederà pazienza, empatia e una vera capacità di ascoltare l’altro, oltre a guardare la realtà senza i filtri deformanti del genitore narcisista. Anche se a volte, purtroppo, il rapporto sarà stato talmente avvelenato da non riuscire a sanarsi del tutto.
Ognuno avrà tendenza a pensare che l’altro ha avuto una vita migliore mentre in realtà, entrambi hanno sofferto molto da questa situazione familiare tossica. Se è giusto ricordare che il comportamento del genitore deriva da una sofferenza profonda che può essere allevata solo da un aiuto psicologico, è anche legittimo che i figli si proteggano dalla sua influenza per evitare di ricadere nelle sue trappole e darsi finalmente la possibilità di scoprire il vero significato dell’amore e della famiglia, prendendo le distanze e nei casi più gravi allontanandosi per sempre.
Il genitore narcisista fa parte di un sistema-famiglia malato e se allontanarsi da lui permetterà di proteggersi, ciò non risolverà il problema alla radice né permetterà all’albero famigliare di guarire.
Se desideri portare equilibrio nel tuo albero e riuscire ad attingere ai suoi doni, potrai chiedermi un consulto (puoi scrivermi *qui*) ma ricorda che nei casi più gravi, il genitore narcisista può avere causato delle ferite talmente profonde da richiedere un aiuto psicologico. In questi casi, considera l’aiuto della metagenealogia come un’ integrazione utile al lavoro che potrai svolgere con il tuo psicologo o psicanalista di fiducia, ma non come intervento risolutivo.
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