La nostra esistenza è legata alla famiglia, nel bene e nel male, perché ci forma e informa, ci plasma secondo i suoi valori, secondo i suoi principi ma anche secondo i suoi problemi. E purtroppo non è raro vedersi ripetere alcuni drammi di cui si vorrebbe fare a meno: divorzi, lutti, incidenti, aborti, che avvengono alla stessa età o nelle stesse date. Il trauma si ripete e passa di generazione in generazione, attraverso l’inconscio famigliare e l’albero genealogico rimane prigioniero dal dolore.
L’impatto delle ferite del nostro albero famigliare su di noi
Ogni dramma è vissuto dall’albero come un colpo d’ascia che lascia un taglio profondo nella sua corteccia. Gli anni passano, le generazioni si succedono, ma il taglio rimane lì e fatica a cicatrizzare, lasciando una traccia nell’inconscio familiare. Questa traccia può manifestarsi anche in maniera quasi subdola, attraverso il nome o il sopranome che si dà ad un bimbo appena nato, come avevo spiegato in questo articolo: “Quando il tuo nome rivela una trappola del tuo albero genealogico”.
Alcuni chiamano questi drammi “maledizioni“, perché sembra non poter scappare al destino di famiglia; in proposito, te la ricordi la frase di C. G. Jung?
“Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.”
Direi che illustra benissimo questo problema. Ma in realtà, non sono delle dinamiche ineluttabili; sono delle FERITE dell’albero genealogico che possiamo guarire e di cui possiamo liberarci.
Ciò che possiamo fare, è guarire questa ferita e trasformarla, così che il nostro albero possa finalmente “fiorire” e trasmetterci il tesoro di cui era guardiano. Scopriremo allora il tesoro che i nostri Antenati avevano custodito per noi e che cercavano di darci dall’inizio della nostra vita.
Il tesoro è ancora lì, ma per raggiungerlo dobbiamo liberare il nostro albero dal dolore che ostacolo il fluire della sua linfa vitale fino a noi. E questo è lo scopo del percorso che sto preparando per te e che ti proporrò tra qualche mese. Questo percorso è in verità il progetto di una vita, è il frutto di 13 anni di studio e si baserà sulla Metagenealogia, sulla guarigione sciamanica degli Antenati e sulla scoperta del tesoro e del Potere di cui sei l’erede.
Guarire se stessi aiutando il proprio albero genealogico e gli Antenati
Liberando noi stessi dal dramma famigliare, liberiamo anche loro: i nostri Antenati. Diventiamo il frutto buono dell’albero, il frutto che dà un senso a tutte le prove che l’albero ha dovuto vivere fino ad oggi. Avrebbe potuto decidere di morire, di smettere di riprodursi, ma non l’ha fatto. Ha continuato a sperare di poter mettere al mondo un essere consapevole e coraggioso che sarebbe riuscito, malgrado tutto, ad ascoltare il suo dolore, a comprenderlo e a guarirlo, a liberarlo in modo da permettergli di spargere nel mondo il suo grande dono. E quell’essere speciale, sei tu.
Il nostro albero non è qui per metterci dei bastoni tra le ruote, ma bensì per sostenerci nella nostra vita, per aiutarci raggiungere la piena espressione del nostro Essere Autentico. È a questo che serve la guarigione: a liberarci dal dolore, a manifestare tutte le potenzialità che il nostro albero ci ha trasmesso, a risvegliare la nostra Coscienza.
L’albero famigliare è il pilastro della società
Un altro aspetto importante da tenere in conto quando si parla di albero genealogico, è che non influenza soltanto la nostra vita e quella delle persone che verranno dopo di noi, i nostri discendenti, ma il nostro albero fa parte di una rete ancora più grande. Come l’albero è la base della foresta, la famiglia sta alla base della società. Gli alberi si connettono tra di loro, si cercano, si legano. Infatti è molto corrente notare le similitudini tra gli alberi di due coniugi.
Questa ricerca è mossa dalla volontà di guarire, di trovare in un albero affine la persona che potrà aiutarlo ad integrare la nozione, o la lezione, che manca per giungere alla risoluzione del conflitto che genera il dolore, il dramma famigliare.
Il problema che purtroppo si riscontra nella maggioranza dei casi è che invece di tendere la mano all’altro verso l’altro, di aiutarci a vicenda, ci chiudiamo su noi stessi: impediamo in questo modo lo scambio di informazioni e gli alberi, attraverso le persone, finiscono per lottare tra di loro, a volte fino a distruggersi, ripetendo ancora e ancora uno schema che aveva iniziato molte generazioni prima.
Il primo passo verso la guarigione è la CONSAPEVOLEZZA
Per uscire dal comportamento automatico che s’instaura nelle relazioni con l’altro, e quindi permettere alla nostra “linfa” di incamminarsi verso un percorso di guarigione, è utile calarsi nel presente e smettere di agire in maniera automatica, d’impulso. Fermarsi e osservare con consapevolezza è già un primo passo necessario per comprendere se i nostri comportamenti riflettono ciò che siamo nel profondo oppure se ci limitiamo a ripetere uno script già scritto e recitato da altri prima di noi, che in realtà non è nostro, ma che ripetiamo perché non riusciamo ad uscire da una dinamica disfunzionale.
Quindi, ciò che puoi fare già da subito è chiederti se le tue azioni, le tue scelte, la vita che stai vivendo riflettono la tua identità oppure no, se malgrado i tuoi sforzi ti ritrovi a ripetere dinamiche dolorose già presenti nel tuo albero famigliare. Se ti ritrovi, a conti fatti, ad avere l’impressione di non esserci stato nella tua vita, potrò guidarti nel creare il tuo genosociogramma e comprendere quali sono i nodi da sbrogliare nel tuo albero (puoi scrivermi qui).
Ho creato una nuova rubrica intitolata “Metagenealogia” per parlarti delle diverse dinamiche disfunzionali che si possono incontrare in famiglia e quali possono essere le loro conseguenze sia nella vita dell’individuo, sia la sua implicazione nella società in generale. Perché come dicono i Dakota:
Mitakuye Oyasin: “Siamo tutti connessi”.
Vuoi rimanere aggiornat@ ?
Iscriviti alla newsletter e riceverai la lista dei migliori articoli e delle news più discusse.