Alle ore 00:46 del 5 maggio entriamo in questa Lunazione del mese di maggio (il plenilunio avverrà il sabato 18 maggio alle ore 23.12), lo stesso giorno si apre ufficialmente la Grande Porta di Beltane, quando il Sole si trova ai 15° dal (-la costellazione del) Toro.
Cosa ha in serbo per noi questa Luna così carica di energia? Scopriamolo assieme…
Luna della Coppia e dei fiori
In effetti, le persone più sensibili possono avvertire un’attività onirica più intensa del solito, caratterizzata da sogni tormentati durante la fase di passaggio dalla Luna nera alla Luna nuova. Diciamo che la Vecchia Signora spesso decide di fare tabula rasa per prepararci alla Grande Opera.
Cosa significa? Che il principio maschile e quello femminile si incontreranno in un perfetto processo alchemico, assisteremo al matrimonio tra il Sole e la Terra. In effetti, dalla notte del 5 al 6 maggio, oltre alla Luna Nuova, ci sarà anche una delle feste più importanti per il popolo celtico (ma non solo), Beltane.
La festa astrologica si verifica quando il Sole si trova a 15° del Toro. Nello stesso tempo, avremo una festività lunare e solare e guarda a caso, questa festività è quella consacrata all’unione! Beltane rappresenta il matrimonio, l’unione sessuale simbolica e sacra tra Yin e Yang.
Amore e Morte hanno la stessa radice
Abbiamo tendenza a pensare in un modo binario ma in realtà, le cose stanno diversamente. Durante l’amplesso, il Grande Rito, avviene una cosa estremamente curiosa: moriamo. La nostra morte è quella dell’Ego, che si annulla nell’uno per rinascere nel punto zero, l’infinito, il Nulla da dove ogni creazione deriva.
Il miracolo della Creazione sta proprio nel riuscire a morire continuando a vivere, so che sembra un rompi-capo ma pensaci su un attimo: quando si parla di sesso sacro, ci si riferisce al fatto che durante il rapporto, i due opposti si fondano per CREARE. Il nostro famoso uovo orfico, covato dal calore della passione allora si schiude per fare scaturire dal suo guscio la Creazione stessa.
Nell’ambiente buddhista, avrai sicuramente sentito questa regola: “se incontri un Buddha per strada, uccidilo!”… Ok, ma se lo scopo del gioco è diventare un Buddha? Mò, che se fà?
Il piacere è una delle chiavi per aprire la porta dell’ Infinito
La morte dell’Ego non significa annullare del tutto sé stessi. L’Amore è come la maionese: ci sono l’olio e l’uovo e li amalgami talmente bene tra di loro che nasce qualcosa di totalmente diverso, ma per farlo ci vuole comunque l’olio e l’uovo! In questa operazione alchemica, se la Donna è il zolfo e l’Uomo il Mercurio, il piacere è il Sale della Vita!
Il piacere è quella porta verso lo Spirito senza il quale la nostra “maionese alchemica” non prenderebbe (non ti spiego come si fa la maionese ma sai bene anche tu cosa bisogna fare con i diversi ingredienti)! Insomma, senza maionese piacere, niente Creazione.
La spinosa questione dell’Ego: serve o non serve?
Cosa significa quindi uccidere il Buddha? Non significa che non bisogna aspirare alla buddhità in sé ma uccidere l’Ego che mira a diventarlo solo per “vantarsene”, quando giungere all’illuminazione ha tutt’altro scopo!
L’Ego impone limiti, spetta a noi usarli correttamente. L’ego è utile nell’aiutarci a riconoscere il nostro valore, il nostro posto nel mondo ma può diventare un muro se questa percezione diventa così limitante da creare un muro tra noi e il mondo.
Se l’Ego mi aiuta a riconoscermi come individuo unico, non deve diventare un ostacolo nel riconoscere l’unicità e il valore degli altri perché ognuno è un pezzo di puzzle della creazione. Ogni pezzo è unico e necessario ma NESSUNO possiede la TOTALE e più assoluta Verità. Per questo trovo sia importantissimo trovare la propria via e non seguire quella degli altri: occorre coltivare la nostra unicità per aggiungere il nostro sacro pezzo al puzzle del mondo, al quale non servono copie multiple.
L’unione tra Cielo e Terra, Spirito e materia
Ordunque, siamo giunti al clou del discorso.
Dicevamo che questa lunazione è centrata sul piacere e se ci fai caso, il piacere ci radica nel corpo: nel assaporare il tuo dolce preferito quel momento in cui tutti i sapori si sciolgono in bocca dura un istante breve ma eterno, intenso. Durante un caldo tramonto d’estate, ti “perdi” nell’osservare quel’esplosione di colori. Ma questa sensazione di “perdersi” si riferisce solo alla mente perché in realtà, in quegli attimi abiti il tuo corpo totalmente, ed è in quel momento che permetti allo Spirito di farsi carne attraverso di te.
Il vero piacere, quello intenso e senza vie di mezzo, spegne per un attimo l’Ego e si diventa Infinito, universale. Per un attimo, si va oltre la percezione di noi stessi e ci allarghiamo all’orizzonte, alla musica dei sapori, all’armonia dei colori.
E se questo piacere è condiviso e unisci due uni-versi insieme, cosa succede?
Beh, prima di tutto, bisognerebbe avere ben chiaro in mente cos’è l’Universo…
Il termine universo deriva dal latino universus (tutto, intero) parola composta da unus (uno) e versus (volto, avvolto. Part. pass. di vertere). Un altro termine per “universo” nell’Antica Grecia era τὸ πᾶν (tò pán, si veda Il Tutto, Pan).
E guarda a caso, nelle rappresentazioni di Beltane, chi fa le vece del principio maschile? il dio Pan!
Pan/Cernunnos era il dio cornuto della mitologia, divinità che rappresentava la fertilità, il potere riproduttivo e vigoroso della Natura (per quanto riguarda Pan, secondo la mitologia greca, è l’unico dio ad essere morto).
Le sue corna (di capra per Pan, di cervo per Cernunnos) rappresentavano il mondo animale, era il dio della foresta che moriva e rinasceva ogni anno al solstizio invernale per poi unirsi alla Terra a maggio. Per questo motivo il principio maschile è legato alla fertilità ed alla Morte, in questo caso, la Morte feconda la Terra per dare la Vita in un tripudio di colori e profumi primaverili.
Apro una parentesi…
Qui si potrebbe approfondire questo discorso con altri miti: quelli di Dionysos e di Osiris (Osiride), due divinità legate al vino, alla morte ma anche alla fertilità, ecc. Detto ciò, vorrei lasciarti con una piccola curiosità proprio su Osiride, dio dell’Aldilà e della vegetazione: dal suo vivo, non ebbe mai figli da Isis, o Iside, (dea della fertilità e quindi della vita), ebbe Anubis da Nephtys, dea della morte. Horus nacque dall’unione di Iside ed Osiride solo quando costui fu ucciso, quindi da morto.
- La coppia Nephtys-Seth era sterile.
- La coppia Isis-Osiris vivo era sterile.
- La coppia Nephtys-Osiris vivo fece nascere Anubis.
- La copia Isis- Osiris morto fece nascere Horus.
E se pensi che le divinità sono in realtà degli Archetipi o delle Forze e che, sebbene cambino forma e nomi attraverso le culture, la loro essenza rimane sempre la stessa, fa riflettere.
Detto ciò, parentesi chiusa. Torniamo al nostro Universo, o meglio, Multiverso…
Quando ognuno di noi lascia lo Spirito farsi carne in sé, attraverso l’atto sessuale, il Grande Rito o Ierogamos, avviene qualcosa d’incredibile, che conosciamo, sappiamo replicare, ma la quale meccanica (in senso scientifico) ci sfugge ancora: sappiamo creare dei bambini ma come questo nuovo essere, questo nuovo corpo, viene animato, come prende vita, cosa provoca il primo battito di cuore e come e quando l’Anima lo penetra, per noi è ancora un mistero.
Sì, questo è il Big Bang ma cosa succede nel caso dell’unione di due cellule sessuali che rinchiudono dentro di loro tutto il bagaglio genetico ereditato dagli Antenati dall’inizio del mondo?
Morale della storia…
Solve et coagula
Gli articoli di questo mese:
- Il piacere dei sensi: tra eresia e vergogna
- Perché è importante trovare le proprie risposte?
- La gentilezza è fuori moda. E allora?
- La tua Anima ricorda. E tu?
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4 Comments
[…] questa lunazione, ci dedicheremo ai piaceri ed al loro ruolo nel raggiungimento dell’equilibrio […]
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[…] con il naso all’insù, persi nella meraviglia. Perché non può essere altrimenti dal frutto dell’amore tra il fuoco e l’acqua, questi due antagonisti naturali. L’arcobaleno, si diceva, nascondeva il calderone magico del […]
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