Samhain, le origini dimenticate di Halloween
Halloween fa molto parlare, in bene ed in male sia perché in contrasto rispetto al pensiero cattolico sia perché sappiamo molto poco su questa festività che ci tocca molto più da vicino di quello che possiamo pensare. Halloween rappresenta in realtà una festività celtica, una delle più importanti della ruota dell’anno: Samhain, la fine dell’estate.
Parlerò in effetti dell’idea originaria che sta dietro a questa festività e non della festa dove i bambini hanno la possibilità di vestire il costume di quello che temono anche se esorcizzare una paura con l’allegria è una tecnica molto efficace e in proposito siamo sicuri che impedire loro di “giocare con la paura” sia la cosa migliore per la loro crescita (clicca per saperne di più)?
L’ultima Grande Porta
Anticamente Samhain veniva festeggiato per diversi giorni (secondo alcune pratiche contadine di antica memoria, fino a San Martino, l’11 novembre) ed è interessante notare come coincidesse con l’inizio della stagione invernale anche per i taoisti che vedevano nella data del 7 novembre l’entrata nella stagione fredda legata all’Elemento Acqua, l’energia che governa i reni, sede del Chi ancestrale, ovvero l’energia vitale derivante dai nostri antenati.
Infatti, l’anno è un grande ciclo in cui gli Elementi stessi prendono lo scettro del potere e governano una parte di esso, caratterizzando l’energia di quel periodo dell’anno e dando luogo all’inizio delle stagioni. Mentre il cambio di Elemento rappresenta una tappa importante in cui il velo tra il mondo visibile ed invisibile diventa più sottile (Grande Porta), succede un altro cambiamento in esso: un cambio di polarità, da crescente a calante (Piccola Porta, ovvero solstizi ed equinozi).
Un momento di unione tra passato e presente
Samhain era (ed è ancora tuttora nella realtà neo-pagana) il momento in cui il velo che separa il mondo dei morti e dei vivi si alza. In questo periodo si usava onorare i propri Antenati. Come l’albero che in questo periodo perde le sue foglie che si depongono sulla terra e nutrono le sue radici, possiamo onorare quelli che oggi non ci sono più ma hanno fatto parte del nostro personale albero genealogico e permesso a noi di essere quello che siamo oggi.
Perché onorare i propri Antenati?
I nostri Antenati sono il nostro passato storico ma anche il nostro bagaglio genetico, loro sono la base sulla quale cresciamo e sono quindi parte di noi, le nostre radici. E’ importante sapere da dove si viene per capire chi si è. Non ci pensiamo molto spesso ma pure parte delle nostre convinzioni, credenze, comportamenti sono retaggi del nostro lignaggio personale e condizionano il nostro modo di crescere, pensare ed agire.
Il peso dell’eredità
A volte la propria “eredità” può costituire un freno alla nostra crescita. Abbiamo tutti sentito parlare di alcune famiglie con problemi ricorrenti che si ripetono di generazione in generazione: incidenti tragici, morte prematura, ecc… Spesso è la famiglia stessa a portare avanti queste credenze come se fosse parte dell’eredità genetica. In questi casi è utile conoscere la storia del proprio albero e sanare quei rami che necessitano di una sana potatura.
Per gli eredi il compito è spesso difficile ma la consapevolezza di costituire un punto di svolta nel proprio lignaggio è grande perché poter porre fine ad una linea di problematiche che si ripete in modo quasi sistematico permette al proprio albero di guarire.
Onorare quindi i propri Antenati è un modo di onorare le proprie radici, il nostro passato ma ci dà anche la possibilità di fortificare il proprio presente.
Antenati, fantasmi e demoni
Quando si parla di Antenati si parla di morte. Se paure, timori ed ignoranza ci tengono distanti dall’ idea della morte, rimaniamo distanti dai nostri Antenati e per quanto riguarda la morte, bisogna ricordare che dal momento in cui siamo nati la morte è l’unica certezza che avremo durante tutta la nostra vita quindi tanto vale conoscerla e poterla accogliere in modo sereno quando verrà a farci visita!
Paura del passato e dei defunti
Questa paura ormai si è talmente radicata in noi che invece di onorare i nostri Antenati, siamo arrivati al punto di temerli ma facendo così, invece di onorarli li abbiamo disonorati fino a demonizzarli. Non sia mai che ci ritroviamo la notte di Halloween di fronte al fantasma di un nostro antenato, sarebbe di sicuro opera del demonio, vero? Falso. Onorare il ricordo dei propri avi, di quelli che hanno fatto sì che oggi noi siamo vivi e RINGRAZIARLI è il minimo che possiamo fare per loro.
Ecco cosa dice James Hillman:
“E il più grandi di tutti i problemi collettivi, come si diceva, è la soppressione dei morti. Non udire le voci della storia. Non udire ciò che abbiamo perduto. E la paura dei morti, la paura della morte tipica della nostra cultura.”
Mandereste via urlando al demonio l’anima del vostro bisnonno che ha lottato in guerra per la salvezza della sua/vostra famiglia? Spero di no perché sarebbe un gesto di immensa ingratitudine e questo è solo un esempio. Vale la stessa cosa per gli Antenati che fanno parte del nostro lignaggio e che non conosciamo, per questo è importante valorizzare il proprio albero genealogico imparando a conoscerlo più in profondità.
Prenditi cura delle tue radici
I nostri Antenati non sono spiriti malvagi, gli spiriti malvagi sono piuttosto quelli che uccidono, stuprano, torturano, ingannano, distruggono quello che c’è di buono al mondo… e quelli sono tutti più che vivi. L’amore per i membri defunti della propria famiglia, il voler onorare la loro vita e la loro morte, il ringraziarli, celebrarli ed onorarli con gioia nel cuore non sono pratiche oscure od occulte, la Fiesta de los Muertos ne è un bell’esempio: si festeggia i propri avi nell’allegria!
E’ forse giunto l’ora di smontare l’idea che tutto quello che è sacro debba essere serioso e tetro. Non c’è nulla di più sacro dell’amore e questo è tutt’altro che tetro.
Guarda come festeggiano i morti in Messico durante la Fiesta de los Muertos!
Ricordare chi non c’è più
L’amore è sacro, la gratitudine è sacra, la vita è sacra come la morte, il nostro “albero” è sacro, perché celebrare le nostre radici, onorare e festeggiare con gioia i nostri antenati dovrebbe essere sacrilegio?
Non tutte le anime defunte che ci hanno permesso di essere qui sono al cimitero, non tutte sono ricordate e ciò non significa che non debbano essere celebrate ed onorate.
Porta gioia, gratitudine e amore alle tue radici ancestrali e i tuoi frutti futuri ti ringrazieranno. C’è un velo sottile tra la vita e la morte, lo stesso che c’è tra i tuoi antenati ed i tuoi discendenti; il punto di svolta è qui, quello che può fare la differenza sei tu.
Felice Samhain e che i tuoi Antenati
possano godere del riposo eterno nelle terre d’Estate.
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2 Comments
è sempre piacevole leggerti!
Grazie Gian Luca ^_^