Il lutto è un momento estremamente difficile che ci fa toccare dalla punta delle dita molti aspetti del nostro mondo interiore: rabbia, disperazione, tristezza, solitudine,… Possono manifestarsi pianti, disperazione, e vecchi rancori ma la domanda è: è giusto e buono per il defunto? È giusto e buono per noi? Cosa possiamo fare per aiutare la sua Anima a raggiungere la Luce? Cosa possiamo fare per metabolizzare questo lutto?
Per prima cosa, permettimi di sfatare un mito: il tempo non cancella la memoria, non cancella i ricordi, i sentimenti, il dolore. Col passare del tempo, la ferita non diminuisce, né scompare, siamo noi a crescere intorno alla ferita, la “quantità” di dolore resta pressoché uguale ma noi cambiamo e impariamo a conviverci, un giorno dopo l’altro. Comprendere che si tratta di un processo in divenire fa la differenza per noi, nella comprensione di come possiamo affrontare questo vero e proprio rito di passaggio che è il lutto. Perché sì, il lutto ci porta a cambiare. E spesso, a evolvere.
Nel frattempo, affrontiamo il dolore della mancanza come un’onda che ci sommerge all’inizio e ci fa a pezzi, ma poi un po’ per volta passa, e ritorna. Va e viene come le onde del mare… Poi, poco per volta, riconosciamo le onde e capiamo come stare a galla, fino a quando riusciamo a cavalcare le onde e a capire quanto la morte ci può aiutare a vivere davvero. Ma di questo parleremo tra poco. Ora iniziamo questo viaggio un passo per volta.
Cosa c’è dopo la morte?
Per rispondere a questo, bisogna sapere alcune cose. Prima tra queste, quello che succede dopo la morte. Anche se sono pochi quelli che ne sono tornati per raccontarcelo, i libri antichi ci narrano del lungo viaggio dell’Anima. Ma cosa succede “subito” dopo?
Il tempo secondo i testi sacri
In linea di massima, l’Anima appena liberata dal corpo non si rende subito conto di essere deceduta e i testi sacri (I libri dei morti sono opere che si ritrovano in molte culture) ci danno una tempistica di qualche giorno per realizzarlo. Poi avviene il viaggio verso la Luce, il trapasso, ma in questo primo viaggio l’Anima potrà incontrare alcune avversità che potranno bloccarla su questo piano di incarnazione: sensazione di non aver portato a compimento il proprio Scopo, rabbia, tristezza di lasciar il mondo accentuato dalle continue richieste di “esserci” dei parenti ed amici,…
le zavorre dei vivi: rancore e rabbia
Un’Anima non-trapassata verso la quale si prova rancore, risentimenti, rabbia, può rimanere qui un tempo indeterminato diventando con il tempo pesante e tossica per i vivi perché dimentica chi è, perde totalmente la memoria, e comincia a assorbire l’energia delle persone per riuscire a stare qui, anche senza voler fare del male. Semplicemente, non se ne rende conto. In questi casi, ciò che può aiutare sia il defunto che la persona che prova rancore verso di lui è il lasciare andare, il perdono se è possibile. Non è qualcosa che si fa in un batter d’occhio, ci vuole tempo per riuscire ad accogliere il perdono ma avrà l’effetto di liberare da un peso immenso chi prova rancore ma anche il defunto che sarà finalmente liberato. Trascinare un rancore per qualcuno di defunto è come incatenare se stesso.
In alcune tribù era uso comune “incatenare” un Anima non-trapassata per usarla a fini bellici nelle guerre tra sciamani/stregoni. Ma un’Anima non-trapassata, bloccata qui, e soffre terribilmente perché il corpo non è più presente per ammortizzare il dolore e la sofferenza.
Cosa fare quando un tuo caro viene a mancare?
Il dolore è naturale e può essere un’opportunità di “evoluzione” (o grande comprensione)
È naturale e direi “fisiologico” lasciar uscire il flusso di lacrime che hai dentro, è naturale ed è sano che sia così. Datti la possibilità di vivere il tuo lutto senza congelarti o impedirti di provare ciò che emerge in te: lascia che il dolore si esprimi, si muova dentro di te, lascialo uscire, esprimersi in modo che tu possa vivere questo momento di dolore senza fuggire da lui perché questo farà ritardare la guarigione della tua ferita. Datti il permesso di vivere questo momento, datti il permesso di piangere, sentire la mancanza, provare dolore. Dietro alla mancanza, c’è l’amore, la presenza di un tempo ed è tutto questo che il tuo dolore urla: grida la testimonianza dell’amore provato.
Questo tempo di espressione del tuo dolore, del tuo lasciare fluire, sarà utile a te ma anche alla persona defunta, perché ti aiuterà a elaborare il lutto e a guarire. E potrà anche aiutare il tuo caro defunto. I testi antichi ci danno alcune indicazioni sul tempo del Grande Viaggio che percorre un defunto dal momento della sua morte: il viaggio dell’Anima dura circa una quarantina di giorni per raggiungere la Luce e attraversare il Varco che la porterà nell’aldilà. In questi giorni sarà utile che le persone che hanno amato il defunto lo sostengano con preghiere di amore e sostegno, di gratitudine per il suo operato sulla Terra ed esprimano ciò che hanno provato per lui, ricordandogli quanto sia stato importante,… Niente “piagnisteo” forzato, ma autenticità, emozioni vere.
E se ti viene da sorridere ripensando ad un momento felice, fallo senza vergognarti. Il lutto è un momento delicato e puoi viverlo secondo il tuo sentire e le emozioni del momento perché questo rispetto verso di te ti aiuterà a cicatrizzare, e aiuterà la persona amata a passare il varco con maggiore serenità.
Impara a lasciar andare
È importante rispettare il defunto e il viaggio che sta per compiere per cui è meglio lasciarlo libero e non chiedere che ti rimanga a fianco anche se lasciarlo andare fa male, non chiedergli che protegga gli altri, se potrà farlo, lo farà senza che tu lo chieda. Lascialo semplicemente libero di proseguire il suo Grande Viaggio, dopotutto anche questo fa parte del miracolo della vita: ha ancore molte cose da attraversare per arrivare a “Casa”.
Lasciare andare, liberare il defunto dalla sua esistenza terrena e non volerlo limitare al suo passato non significa che non lo ami più, ma che lo ami talmente tanto da riuscire a liberarlo anche se ti mancherà e farà male per un po’..
Il lutto ti porterà a comprendere molte cose su di te, sull’amore, sulla vita, sul mondo. È per questo che fa “crescere”: porta a considerare la morte, a riflettere su di essa e sul significato della vita quando nella nostra società non si parlano di queste cose.
Il viaggio dell’Anima oltre il grande Varco
Una volta che l’Anima attraversa il Varco e torna alla Casa delle Origini, alla Luce, comincia il suo viaggio vero e proprio: recupera la “Memoria” e quindi torna ad essere Essenza cosciente. Ricorda tutto il suo passato e questo le permetterà di fare il bilancio della sua vita, la famosa “pesatura del Cuore” degli Egizi.
È un processo molto articolato in cui l’Anima si renderà conto del “peso” delle sue azioni e dell’ avanzamento del suo Scopo (o Missione), dell’impronta che avrà lasciato qua giù. Secondo le diverse tradizioni, la libertà si raggiunge quando ci si libera dal circolo delle reincarnazioni, dal dover tornare qui, quindi puoi capire perché non è utile obbligare un’Anima a tornare sulla Terra quando non riusciamo a lasciarla andare: il ritorno potrebbe comportare un’enorme sofferenza. Se proprio vogliamo ritrovarci, possiamo fare in modo che sia dall’altra parte, quando ognuno sarà libero dal dolore e dalla sofferenza.
Come aiutare il defunto?
Amare significa anche lasciare andare
L’aiuto dei familiari è molto importante
Ancora una volta, l’energia del Cuore riveste un’importanza capitale, grazie all’amore e la gratitudine. La Morte è forse lo strumento più potente che abbiamo per capire davvero cos’è il vero Amore, in tutti i suoi aspetti. La Morte è una Grande Maestra di vita. Per cui, puoi benedire il tempo che hai condiviso col defunto, per questo immenso dono, benedire la sua e la tua vita per la Bellezza che avete potuto vivere assieme, condividere assieme. Si dà spesso il Tempo per scontato, ma ogni attimo è un dono. E ogni momento della tua vita, da ora in poi, lo sarà ancora di più perché è ciò che la persona cara appena andata ti ricorda con la sua partenza: siamo qui a tempo determinato, ogni momento è un’opportunità.
“Se durante la mia vita mi sarò guadagnato un posto nel tuo cuore e sentirai la mia mancanza, non piangere, lascia che sia il cielo a farlo! Così ogni goccia che cadrà dalle nuvole porterà con sé un po’ di vita al mondo, farà crescere l’erba e pulirà il tuo viso dalla tristezza. Lascia che sia la vita a scorrere in te, non il rimpianto. Tu sei la cosa più bella che lascio dietro di me, sei il tesoro inestimabile che lascio in eredità al mondo. Abbi cura di te.”
(Da La lettera che avrei voluto scriverti dopo aver lasciato questa vita)
Un piccolo rituale per aiutare chi non c’è più
Un piccolo rituale che consiglio spesso è il seguente: le persone che vogliono aiutare l’Anima a raggiungere la Pace possono ritrovarsi tra di loro e esprimere ricordi, pensieri d’amore, di gratitudine per quello che il defunto ha fatto durante la sua vita deponendo dentro un cestino di fibre vegetali un fiore per ogni pensiero espresso e condiviso. In questo modo, l’energia che esprimerete e condividerete tra di voi “sosterrà” il defunto verso Casa e vi aiuterà a ricordarlo con affetto, per tutte le cose belle che avrà lasciato dietro di sé. Perché la Memoria è importante.
Quando sarete giunti alla fine, potrete portare il cestino con tutti i fiori verso un corso d’acqua con l’intento che gli Elementi portino i vostri pensieri d’amore e gratitudine all’Anima in viaggio e la sostenga. Sarà un’offerta all’Anima, un’offerta di Bellezza colma di ricordi, e di “grazie” che canteranno per lei.
Se da una parte si muore, dall'altra parte si nasce. Share on X
Se vuoi approfondire
Ecco un documentario interessante che potrà aiutarti a capire meglio la morte e il morire…
https://www.youtube.com/watch?v=8JMkyRUP4WY&t=82s
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