Il lutto è un momento estremamente difficile che ci fa toccare dalla punta delle dita molti aspetti del nostro mondo interiore: rabbia, disperazione, tristezza, solitudine,… Non è facile non lasciarsi andare a pianti e lamenti ma la domanda è: è giusto per il defunto? È giusto per noi? Cosa possiamo fare per aiutare la sua Anima a raggiungere la Luce?
Cosa c’è dopo la morte?
Per rispondere a questo, bisogna sapere alcune cose. Prima tra queste, quello che succede dopo la morte. Anche se sono pochi quelli che ne sono tornati per raccontarcelo, i libri antichi ci narrano del lungo viaggio dell’Anima. Ma cosa succede “subito” dopo?
La tempistica secondo i testi sacri
In linea di massima, l’Anima appena liberata dal corpo non si rende subito conto di essere deceduta e i testi sacri (I libri dei morti sono opere che si ritrovano in molte culture) ci danno una tempistica di circa 3 giorni per realizzarlo. Poi avviene il viaggio verso la Luce, il trapasso, ma in questo primo viaggio l’Anima potrà incontrare alcune avversità che potranno pure bloccarla su questo piano di incarnazione: sensazione di non aver portato a compimento il proprio Scopo, rabbia, tristezza di lasciar il mondo accentuato dai continui lamenti dei parenti ed amici,…
le zavorre dei vivi
Emozioni negative, risentimenti, tristezza,… sono tutte cose che agiranno come altrettante palle al piede e che bloccheranno il defunto qui. Un’Anima non-trapassata può rimanere qui un tempo indeterminato diventando con il tempo pure pesante per i vivi perché dimentica chi è, perde totalmente la memoria, e comincia a vampirizzare l’energia delle persone, anche senza voler fare del male. Semplicemente, non se ne rende conto.
In alcune tribù era uso comune “incatenare” un Anima non-trapassata per usarla a fini bellici nelle guerre tra sciamani/stregoni. Ma un’Anima non-trapassata è bloccata e soffre ancora di più perché il corpo non è più presente per ammortizzare il dolore e la sofferenza.
Cosa fare quando un tuo caro viene a mancare?
Il dolore è un’opportunità di crescita
Nei primi 3 giorni, è naturale e direi “fisiologico” lasciar uscire il flusso di lacrime che hai dentro ma oltre quel tempo invece bisognerà aiutare l’Anima e non appesantirla nel suo viaggio.
I testi antichi ci danno alcune indicazioni: il viaggio dell’Anima dura circa una quarantina di giorni per raggiungere la Luce e attraversare quindi il Varco che la porterà nell’aldilà.
In questi giorni sarà importante che le persone che hanno amato il defunto lo aiutino con preghiere di amore e sostegno, di gratitudine per il suo operato sulla Terra,… Niente piagnisteo in poche parole. Bisognerà aiutare l’Anima ad andare verso la Luce e quindi bisognerà “liberarla” da noi stessi!
Impara a lasciar andare
Non chiedere che ti rimanga a fianco, che protegga Tizio, Caio o Sempronio, non chiederle niente. Non darele dei “compiti”, lasciala semplicemente libera. Lei ha ancore molte cose da attraversare per arrivare a “Casa”.
I tre giorni successivi al decesso ti serviranno quindi a tagliare i legami, i fili che potrebbero tenere prigioniero qui il defunto. Questo non significa che non lo ami più, ma che lo ami talmente tanto da riuscire a liberarlo anche se il tuo cuore sanguina ancora.
Amare significa anche essere capace di lasciare andare. Condividi il TweetIl viaggio dell’Anima
Una volta che l’Anima attraversa il Varco, la famosa “Luce”, comincia il suo viaggio vero e proprio. La prima cosa è che recupera la “Memoria” e quindi torna ad essere essenza cosciente. Ricorda tutto il suo passato e questo le permetterà di fare il bilancio della sua vita, la famosa “pesatura del Cuore” degli Egizi o Giudizio finale dei Cristiani. È un processo molto articolato in cui l’Anima si renderà conto del peso delle sue azioni, positive e negative, e del livello di avanzamento del suo Scopo. In base a questo si attiveranno di seguito alcuni ingranaggi karmici che apriranno o chiuderanno alcuni percorsi all’Anima.
Il viaggio comincia…
L’Aldilà è una sorta di labirinto in cui, in base alle proprie azioni, al proprio scopo ed a molti altri fattori, l’Anima verrà indirizzata verso alcune possibilità di incarnazioni. È molto difficile spiegarlo ma assomiglia ad un labirinto con i livelli descritti da Dante con l’aggiunta delle dinamiche karmiche. Assai complicato da spiegare a parole ma non ti preoccupare: se sei qui, ci sei già passato anche tu più di una volta, solo che non te lo ricordi.
Di seguito, in base al livello raggiunto, l’Anima, avrà la possibilità di continuare sul piano dell’evoluzione reincarnandosi ma questo è un’altra storia molto lunga e complicata.
Come aiutare il defunto?
Amare significa anche liberare
Dopo i canonici 3 giorni in cui hai la possibilità di liberare il defunto (e te stesso/a) dai legami, i parenti ed amici possono aiutarlo a “trapassare”, ad attraversare il Varco. Come?
L’aiuto dei familiari è molto importante
Ancora una volta, l’energia del Cuore riveste un’importanza capitale: grazie all’amore e la gratitudine. La Morte è forse lo strumento più potente che abbiamo per capire davvero cos’è il vero Amore, in tutti i suoi aspetti. La Morte è una Grande Maestra di vita.
Invece di trascinare verso il basso l’Anima del defunto con lamenti, o desideri egoistici anche se comprensibili, hai la possibilità di farlo salire grazie all’amore.
Un piccolo rituale per aiutare chi non c’è più
Un piccolo rituale che ti consiglio di fare per aiutarti in questo senso è il seguente: le persone che vogliono aiutare l’Anima a “salire” possono ritrovarsi tra di loro e esprimere un pensiero d’amore, di gratitudine per quello che il defunto ha fatto durante la sua vita deponendo dentro un cestino di fibre vegetali un fiore per ogni pensiero espresso e condiviso. In questo modo, l’energia di luce che esprimerete e condividerete tra di voi “spingerà” il defunto verso l’alto.
Quando sarete giunti alla fine, potrete portare il cestino con tutti i fiori verso un corso d’acqua con l’intento che gli Elementi portino i vostri pensieri d’amore e gratitudine all’Anima in viaggio e la sostenga.
E guardando i tuoi ricordi di amore e gratitudine allontanarsi, sii felice!
Se da una parte si muore, dall'altra parte si nasce. Condividi il Tweet
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